La cacciagione secondo Antonio Scalera della Bul di Bari
Da quando ha aperto la Bul, 14 anni circa, Antonio Scalera non ha mai perso la voglia di essere se stesso pur affrontando diversi cambiamenti e lavorando duramente per far diventare il suo ristorante un raffinato e rilassante luogo di accoglienza con delle solide fondamenta.
La sua mano è di ispirazione classica ma sempre aggiornata e resa contemporanea grazie a contrasti e contaminazioni tra gli elementi degli orti, stalle, masserie, marine e tanto altro.
Ma ieri Antonio, dopo insistenti richieste, ha finalmente cucinato un menu di selvaggina, superando tutte le aspettative dei commensali con una ritmo come al solito esuberante e con un benvenuto irresistibile: crostone di pane fritto, paté di coratella di lepre, ricotta di pecora, cipolla di acquaviva e rucola selvatica.
Piatto che coniuga alla perfezione classicità e estro per predisporti ad un viaggio con due marce diverse: quella cauta delle pappardelle (con farina tipo1) fatte dallo chef con rigaglie di quaglia alla cacciatora e
quella più ardita, dai sapori netti e fulminanti, dei cappelletti di stracotto di lepre in brodo di portulaca e limone, da applauso!
Si continua a volare alto anche con i secondi, la lepre in dolceforte che fa resuscitare l’anima del piatto con la dolcezza sferzata dalle note sapide del selvatico, irresistibilmente goloso.
Più delicata ma non meno saporita la casseruola di quaglie, piatto classico eseguito con rispetto e grande tecnica, dalla cottura impeccabile.
Fino al pugno conclusivo della terrina di colombaccio, perfetta sintesi di un cena che resterà indelebile.
La maratona giunge al termine con un "dessert" voluto dallo chef: animella con zuppetta di sponzali, spinaci e tartufo nero della Murgia cotta nel moscato di Trani.
Anche l’atmosfera in sala in sintonia con la cucina è retta da sorrisi e da attenzioni dello staff guidato dal competente e colto Vito Mangialardo riescono a far scorrere il tempo in modo piacevolissimo senza che il duro lavoro della cucina pesi mai sull’ospite. Cantina per ogni gusto e tendenza. La conferma quindi che La bul è una delle soste più solide e belle di tutta la Puglia.
Antonio Scalera chef della Bul - Bari
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