Macerati e orange wine: iniziamo a raccontarvi come è andata ad Amsterdam.

Aspettando il Salone

 

 

Venerdì 21 Aprile siamo tornati ad Amsterdam da Luigi Pucciano a Terre Lente per un nuovo appuntamento con i vini del Sud Italia vinificati in anfora e macerati insieme ad un bravissimo relatore  Simon Woolf, giornalista pluripremiato, autore inglese e wine writer per la rivista Decanter, Meininger's Wine Business International, World of Fine Wineeditore di The Morning Claret, rivista di vino online. Il primo libro di Simon "Amber Revolution - Come il mondo ha imparato ad amare il vino orange" è stato vincitore del premio Roederer Wine book of the year nel 2019

 

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Con Simon Woolf attraverso 6 vini selezionati dalle diverse regioni del Sud abbiamo presentato al pubblico intervenuto, non solo di appassionati ma anche di addetti ai lavori, modi e stili differenti di vinificazione: macerazioni lunghe e affinamenti in “anfora” per arrivare ad una conclusione, come tecniche diverse diano vita a vini con un chiaro denominatore comune: maggior ricchezza di tannini, di sostanze aromatiche e di polifenoli.

 

 

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Va detto che materia così complessa richiederebbe approfondimenti e distinzioni ad ogni livello quando si parla di macerazioni, affinamenti in anfora, vitigni e territorio, ecc… Ma l’obbiettivo primario di questa iniziativa era continuare a far conoscere il Sud Italia con i tantissimi vini da vitigni autoctoni di regioni differenti attraverso diversi processi di vinificazione. E soprattutto dare continuità alla serie di eventi sui vini Meridionali avviata già diversi anni fa da Radici del Sud che non fa altro che confermare quanto i vini del Sud siano ancora un mondo inesplorato e per molti sconosciuto fuori dai confini nazionali. Quindi per questa prima iniziativa sui diversi metodi e contenitori di vinificazione dei vini del Sud abbiamo scelto nuovamente l’Olanda, Amsterdam e Terre Lente, affidandoci ad un grande esperto che ben conosce il Sud e soprattuto il mondo degli Orange wine.

 

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Abbiamo quindi selezionato 6 vini, 4 a bacca bianca e 2 a bacca rossa, delle diverse regioni del Sud prodotti con metodi di vinificazione e affinamenti completamente diversi, al fine di comparare e comunicare attraverso tali differenze il vasto patrimonio ampelografico del Sud Italia.

 

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Il primo vino in assaggio è stato Maia, Pecorino 2021 dell’Azienda Maligni della provincia di Chieti. Vino con pochissime ore di macerazione ma con un estrazione che mantiene fortemente in equilibrio struttura, profumi e acidità. Un ottimo punto di partenza della nostra degustazione.

 

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Il secondo vino è stato un campano, Dressel 19.2 (prende il nome dal più importante studioso di ceramiche archeologiche Heinrich Dressel), Caprettone della zona pompeiana dell'azienda Bosco de' Medici ottenuto da pressatura soffice delle uve e fermentazione in anfore di terra cotta con un colore intenso ma in perfetto allineamento con carattere, struttura e freschezza. Impeccabile l’integrazione tra il vino e la terracotta.

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Il terzo vino assaggiato è stato Jancu 2021, Greco bianco dell’azienda Casa Comerci di Nocotera provincia di Vibo Valentia, dal colore aranciato dovuto ad una macerazione delle uve di circa 70 giorni a contatto con le bucce, affatto opulento e con tannini persistenti che velocemente volgono al termine. Decisamente sorprendente per complessità e ricchezza gusto-olfattiva.

 

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Il quarto vino è un Catarratto annata 2019 dell’azienda siciliana Terre di Gratia, vino macerato quattro giorni a temperatura controllata, che genera morbidezza, persistenza e freschezza al palato. Sentori vinosi, agile, fresco che richiama sempre la voglia di bere.

Il quinto assaggio è stato un Aglianico campano annata 2020 di Cantina della Collina di Solofra, vinificato e affinato sulle bucce per circa 90 giorni in anfora dove continua il suo affinamento per un anno. Vino che dovrebbe terminare il suo affinamento in bottiglia per alcuni mesi ma lo abbiamo sottratto prima della fine dell’affinamento in bottiglia per la degustazione olandese. Comunque ottima performance con delle note ben evidenti di frutta rossa, la sua dosata concentrazione, e poi la freschezza e la persistenza, nonostante al naso si presentasse non ancora del tutto espressivo.

La chiusura della degustazione è spettata ad un Primitivo di Manduria affinato in capasoni (recipienti di creta simili ad una grande giara) della storica azienda Vinicola Savese Picchierri che ci ha proposto in degustazione un Capasonato 84-85, blend di due annate di Primitivo in purezza, 1984 e 1985, affinate per quasi 30 anni nei capasoni con 17.5 di gradazione alcolica e con un espressione che l’evoluzione lo ha reso davvero unico, a metà strada tra un vino da abbinare a formaggi, e vino da meditazione. Ma ciò che ha sorpreso di più è la freschezza mantenuta dopo i tanti anni di invecchiamento.

 

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Puntuale il servizio dei piatti abbinato ai vini al termine della degustazione guidata, realizzati con materie prime del Sud Italia grazie al supporto a distanza di grandi professionisti  come lo chef Giammichele Pagone del ristorante Plebiscito 7 di Casamassima di Bari, Francesco Fieschi della Pasticceria Fieschi di Altamura, Giuseppe Petruzzella della Pizzeria Vecchio Gazebo di Molfetta, la Pescheria Punto Blu di Bari e le aziende vinicole che hanno sostenuto l’iniziativa. Un grazie speciale a Simon Woolf, Luigi Pucciano, tutti gli addetti ai lavori intervenuti e a Luigi Zaccaria per il supporto logistico.

In attesa del report di Simon Woolf anticipiamo le date del prossimo evento ad Amsterdam: 12-15 Ottobre 2023.

Ma il 12 giugno dalle 15.00 alle 24.00 non mancate a Sannicandro di Bari con il grande appuntamento con il salone del vino e dell'olio aperto al pubblico.

 

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