GRAZIE A TUTTI! RADICI DEL SUD SI CONSACRA IMPRESCINDIBILE RIFERIMENTO NEL PANORAMA ENOLOGICO MERIDIONALE

Il Salone del vino

Il poderoso salto di qualità che si è registrato nell’edizione di Radici appena conclusa, riferibile sia all’aspetto tecnico che a quello quantitativo, è strettamente correlato all’alta competenza e al carattere messi in campo da ogni partecipante. Il clima che si è respirato a Radici del Sud è stato di grande consapevolezza, quella di trovarsi a vivere una rara occasione di scambio, fra i vari “reparti”, di grandissima professionalità. 

Del resto mai prima di quest’anno eravamo riusciti a riunire tanti personaggi, a volte nel mio immaginario pensati più come mitologici che reali, la cui sola presenza ha imposto un atteggiamento di grande rispetto e solennità che ha contraddistinto l’atmosfera in cui si è svolto ogni singolo evento della manifestazione. Mai come quest’anno abbiamo radunato tanti produttori solerti e determinati che, portando in dote un bagaglio storico di tradizioni mai violate anzi onorate e conservate nel pieno del loro fascino fino ai giorni nostri, hanno fatto breccia nei cuori di chi, venuto a “curiosare” da paesi in ogni senso lontani, forse non sospettava di trovare da noi una realtà così ricca di suggestioni. Addirittura la voce francofona, assente in Puglia da un ventennio, è rimasta colpita dalla trasformazione operata in questo periodo nel Sud Italia enologico. Le“penne” nostrane, Ziliani e Pignataro, si sono riconfermati non solo grandi esperti e conoscitori di vini, umori e segreti dei nostri territori, e questa non è certo una sorpresa, ma anche amabilissimi padroni di casa che hanno saputo miscelare, con opportuna scelta di tempi e toni, grande professionalità, smisurata cortesia e notevole simpatia nella disponibilità ad accogliere con benevolenza frizzi e lazzi, laddove siano stati lanciati…Il rigore al quale in ogni occasione i due celebri giornalisti si attengono ha suscitato anche in queste giornate, e da parte di tutti, grande stima e considerazione. L’eccelsa qualità del vino, protagonista assoluto della nostra manifestazione, testimonia la serietà e il talento dei nostri produttori, in particolare il Primitivo, che ha riscosso per questa edizione maggiori consenso, ha tutte le carte in regola per esportare fuori dai nostri territori l’idea e il sapore locali trascinando con sé, col successo che siamo convinti non gli possa essere negato, ogni altro autoctono. La serata conclusiva è stata grandiosa, il convegno finale ricco di spunti di primario interesse, molto coinvolgente ed egregiamente diretto da un Fede in splendida forma, una festa la celebrazione dei vini più apprezzati e la cena (servita a buffet) che è seguita assolutamente all’altezza della situazione, grazie alla maestria degli chef di Masseria Bàrbera e Masseria Petrino e alla  squisitezza  delle loro preparazioni nella fantastica cornice di Borgo Egnazia.

Sono stato apostrofato con gratitudine e mi sono stati rivolti complimenti a non finire per l’attività svolte in realtà insieme a tutti voi e voglio inoltrare a tutti coloro che fattivamente hanno contribuito al grande successo di Radici ogni entusiasta apprezzamento che è giunto al mio indirizzo.

Siamo insieme riusciti a destare una grande impressione, l’eco di Radici, scommetto sarà ampio sia in Italia che all’estero. Attraverso l’indovinato strumento degli incontri OneToOne dovremmo esserci procurati una sorta di appassionati ambasciatori che ci consentano di aumentare considerevolmente le nostre esportazioni.

Siamo riusciti a coinvolgere molte regioni oltre alla Puglia e spero che la serietà e la determinazione della nostra organizzazione ha colpito la fantasia dei titolari delle Aziende che ancora non ci conoscevano e che li spingerà ad unirsi a noi sul cammino tracciato in questi ultimi anni.

Gli obiettivi che Radici perseguiva sono stati raggiunti, lo dico così, semplicemente, ma l’emozione è notevole se penso alla lunga strada ricca di incertezze finora percorsa, ma, ovviamente, non ci fermeremo qua. Bollono in pentola nuove attività che mi entusiasmano e che spero di poter presto esplicitare fin nei minimi dettagli. Tra queste non mancherà una sorta di festa dei trenta vini che hanno riscosso il maggior consenso di palato e che se ne sono tornati a casa temporaneamente privi di un riconoscimento ufficiale.

Grazie a tutti di cuore.

 

Nicola Campanile

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