RADICI DEL SUD 2013: SUPERATO L’ESAME DEL PRIMO SALONE DEL VINO MERIDIONALE

Il Salone del vino

Il formidabile laboratorio dei vini da vitigno autoctono si congeda per quest’anno con l’implicito carico di promesse da mantenere

La formula di successo del festival del vino da vitigno autoctono meridionale sperimentata negli anni passati si è riproposta quest’anno nelle indovinate quanto collaudate modalità delle edizioni precedenti sdoganando insieme la grande novità rappresentata dall’evento fieristico a cui è stata dedicata l’intera giornata conclusiva della manifestazione.

Le aspettative e la speranza di soddisfare attraverso il primo Salone del Vino Meridionale ancora più profondamente le esigenze di promozione di un comparto che possiede tutti i titoli per accreditarsi ai massimi livelli di critica e successo commerciale sia in Italia che all’estero, non sono state deluse, d’altra parte la partecipazione di produttori, buyer, giornalisti e pubblico di appassionati è stata considerevole, ma attenta e competente. Così Radici del Sud ha ospitato per cinque dense giornate di lavoro e confronto i esperti mondiali del settore che sono giunti a Carovigno impazienti di poter toccare con mano quali e quanti fossero stati gli avanzamenti del fenomeno autoctono meridionale registrati nell’ultima stagione.

Fluidi e impeccabili come non mai i meccanismi sottesi alle degustazioni da parte delle giurie degli autorevolissimi intenditori che hanno decretato i vincitori delle varie categorie del concorso dei vini. Piena l’affermazione del Primitivo accanto alla rivalsa del Nero di Troia e Negroamaro che si ripresentano con etichette sempre più convincenti.

Finalmente anche i Bianchi di Puglia acquistano fisionomie certe e appassionano critica e pubblico. In grande spolvero i vini vulcanici della zona dell’Etna e davvero convincenti i campani che si muovono all’ombra del Vesuvio e in Irpinia. Stessa cosa per i numerosi e agguerriti produttori siciliani di Nero d'Avola. Alla Campania grande consenso anche per i vini rossi e una nota di merito particolare per i risultati conseguiti con l’Aglianico molto ben interpretato in Basilicata.

Il Gaglioppo e il Magliocco in Calabria compiono un grande balzo qualitativo che ormai non passa più inosservato. Grazie a Radici del Sud 2013 la frontiera dei vitigni autoctoni compie l’ennesimo passo avanti portandoci al bivio dove idealmente ci soffermiamo a considerare il cammino che abbiamo percorso e il viaggio che ancora ci attende per il quale fiducia, investimenti e grande impegno saranno i requisiti richiesti a tutti gli addetti ai lavori e alle istituzioni regionali (politiche agricole e Turismo) che ci sostengono.

L’atmosfera allegra, di complicità e d’entusiasmo che si è potuto respirare a Radici promette grandi successi e apre alla visionaria fantasia di un evento che meglio possa far fronte alla mole di lavoro delle attività del Salone generata anche quest’anno dal gran numero di aziende e di professionisti del settore che hanno partecipato.

Un evento più ampio che risponda ancora più esaustivamente all’urgenti necessità delle cantine più qualificate e meritevoli di consistenti affermazioni di farsi conoscere e apprezzare, che offra maggiore spazio all’incredibile numero di partecipanti per la realizzazione del sogno dell’autoctono nostrano che da tempo alimentiamo. Così ci salutiamo, con l’onere e il grande onore della prossima sfida che ci attende.

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