Aglianico Puglia Igt 2006 Villa Schinosa

I Vini e le Cantine di Radici

 

 

 

Avete letto bene, siamo, siete in Puglia e non in Campania o in Basilicata, le terre dove quell’autentico re dei vitigni a bacca rossa del Sud che è l’Aglianico si esprime ai suoi massimi livelli. Abituati a pensare alla pugliesità enoica a colpi di autoctoni pugliesi 100% come Negroamaro, Primitivo, Nero di Troia, Bombino, ci dimentichiamo spesso che tra le grandi uve presenti nella terra dei trulli e delle orecchiette figura anche quest’uva introdotta in Italia dai Greci e nota ai Romani con il nome di Ellenico.

Non lo troviamo, salvo rare eccezioni (tipo il Sierma di Carvinea), in Salento, ma soprattutto nel nord Puglia, in provincia di Bari, nell’area della Doc e ora anche Docg Castel del Monte (Rivera, Tormaresca, Torrevento, Tarantini ad esempio), oppure nel foggiano a Cerignola (Antica Enotria) o nella zona della Doc Gioia del Colle (Polvanera).Restando in provincia di Bari, nella località celebre per il suo raro Moscato, Trani, c’è un’altra azienda che sta dimostrando quanto abbia senso lavorare sull’Aglianico in terra pugliese, ed il cui vino, sin dal primo assaggio, mi ha così pienamente convinto da portarmi ad inserirlo, insieme a pochi altri vini di Puglia, in una degustazione di 40-45 vini base Aglianico (di Campania, Basilicata e Puglia) cui prenderò parte a Londra, l’1 dicembre insieme ai master of wine Nicolas Belrage e Tim Atkin, e che verrà pubblicata tra qualche mese sulla prestigiosa rivista The World of Fine Wine (di cui sono membro dell’Editorialboard). L’azienda di cui parlo è Villa Schinosa proprietà della nobile famiglia dei Capece Minutolo dei Duchi di San Valentino, azienda, si legge sul sito Internet aziendale, la cui storia “è antica e recente al tempo stesso. Una storia di antiche radici riportate alla luce dalla tenacia, la determinazione e la costanza condite anche da un pizzico di follia di chi ha voluto accettare questa nuova sfida con l’obiettivo di fare coesistere tradizione ed innovazione e con la forza e la lungimiranza di credere nel proprio lavoro. L’Azienda Agricola Schinosa si estende su circa 200 ettari alle porte di Trani”: I proprietari, Ferdinando e Corrado Capece Minutolo dei Duchi di San Valentino, si occupano di ogni aspetto produttivo dell’Azienda Agricola e per il percorso vinicolo, si avvalgono della consulenza enologica del dottor Cristoforo Pastore, mentre la parte commerciale è affidata a sua madre Maria, una delle donne del vino più determinate e dalle idee chiare che mi sia capitato di incontrare. E non solo in terra pugliese. 60 gli ettari vitati, dove convivono vitigni autoctoni come il Moscato Reale di Trani, il Bombino Nero, il Bombino Bianco e l’Uva di Troia, e poi altri, alloctoni, quali Cabernet Sauvignon, Chardonnay, Merlot eSyrah, e poi Fiano, Falanghina, ed infine Aglianico, che spesso in Puglia è presente nei vigneti più vecchi e a Villa Schinosa viene vinificato in purezza per esaltarne al massimo le caratteristiche. Sono cinque gli ettari di Aglianico allevati a spalliera con cordone speronato su terreno ricco, argilloso e tendenzialmente calcareocon una densità di 4500 piante per ettaro. E una volta portate a casa le uve, generalmente nella seconda metà di ottobre, la vinificazione prevede una macerazione di una durata di almeno 10 giorni per ottenere la massima estrazione delle sostanze aromatiche e coloranti, con temperatura di fermentazione che non supera mai i 18°C e affinamento in botti di rovere di Slavonia per 24 mesi, seguito da 6 mesi in bottiglia. Perché mi è piaciuto e mi piace tantissimo (lo considero uno dei miei migliori assaggi pugliesi e del Sud in genere degli ultimi anni) questo Aglianico 2006? Perché è un vino dalla piacevolezza super contagiosa pur essendo un vino importante, dalla personalità complessa, varietale e territoriale al tempo stesso, com’è caratteristica dei grandi vini. Colore rosso rubino granato profondo, ma non impenetrabile con una bella brillantezza nel bicchiere, naso di grande impatto, fitto, denso maturo ma con una grande freschezza e nessun sospetto di note di confettura o di surmaturazione, note di prugna, ciliegia nera, liquirizia, macchia mediterranea, pepe nero, fiori secchi, catrame, accenni selvatici e minerali a comporre un insieme di notevole densità e ricchezza, ampio, suadente, di grande eleganza e aristocratica compostezza, con l’impressione di essere ancora molto giovane con una materia fitta che deve ancora interamente sciogliere la propria tensione. Lodevolmente nessuna nota di legno a disturbare la purezza e la nitidezza degli aromi. In bocca attacco severo, asciutto, severo con una grande struttura tannica e una spiccata componente terrosa, il vino si allarga ampio e pieno sul palato con corpo saldo, bella succosità del frutto e una grande tensione, da vino che deve ancora esprimersi appieno e ha grandi margini di evoluzione. Gusto sapido, petroso, minerale, con una bellissima espressione varietale, largo e pieno sul palato con finale lungo e molto persistente che richiama imperiosamente la liquirizia e la terra, con un bel dialogo tra calore, peso, ampiezza e freschezza sapida e minerale. Grande pulizia di bocca, finale lunghissimo e salato, di gran nerbo. Un vino di grande compostezza ed integrità senza nessuna concessione a mode e ruffianerie e scorciatoie per essere piacevole o piacione, roso di sicura personalità e saldo carattere.

 

Azienda Agricola Villa Schinosadi Corrado Capece Minutolo dei Duchi di San ValentinoS.P. Trani Corato, 178 - 76125 Trani (BA) tel. +39 0883 58 06 12 - fax +39 0883 88 03 09 e-mail info@villaschinosa.itSito Internet http://www.villaschinosa.it/ 

Franco Ziliani 

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